RIAPERTURA DEI 13 OSPEDALI CHIUSI.LA REGIONE FA ORECCHIE DA MERCANTE!
IL MODELLO DEL COMITATO (E DELLA GENTE) E’, ANCOR PIU’, UNA SANITA’ OSPEDALIERA PUBBLICA DIFFUSA NEL TERRITORIO
Oltre 400 morti dal Coronavirus in Provincia di Pesaro, tanti nelle Case di Riposo.Oltre 800 morti nelle Marche.Non dimentichiamo che il Governo, dopo aver avvisato le Regioni sul virus in espansione, ADDIRITTURA in data 22 Gennaio,aveva ANCOR PIU’ deliberato lo stato di emergenza, il 31 Gennaio, e cosa hanno fatto anche le Regioni per organizzare l’allarme, se non svegliandosi pigramente solo diversi giorni(tragicamente troppi!) dopo, addirittura a Marzo inoltrato?Noi del Comitato Regionale, dopo la maninfestazione del 4 Febbraio contro il Piano Sanitario Regionale 2020/23 che la maggioranza Ceriscioli ha voluto imporre alla Regione Marche, nonostante le nostre, in oltre 400, urla di rinvio AD UNA UNICA VOCE, abbiamo continuato a contestare LE SCELLERATEZZE.!!
Si!Ad urlare proprio contro un Piano Sanitario votato ad un baricentrismo pericoloso allora, e terrificante oggi con i virus in azione ed in mutazione continua, che vivamente sconsigliano RISCHIOSISSIMI casermoni ospedalieri Unici da realizzare ex Novo con enormi risorse da destinare a ben altro in Sanita’. Per tutto il mese di Febbraio e mesi successivi, nell’indifferenza assoluta, ripetutamente abbiamo chiesto la REVOCA di quel Piano Sanitario inopportuno, ancor piu’ ora con i rischi delle pandemie presenti o,forse, future.Nell’ultima decade di Febbraio, inoltre, abbiamo diffuso UFFICIALMENTE il nostro punto di vista, come Comitato Pro Ospedali Pubblici Marche, sulla organizzazione Ospedaliera da adottare in caso di adombrata pandemia, consistente sinteticamente in:
a- concentrazione degli eventuali colpiti da virus in Ospedali Pubblici medio/grandi attualmente di rete, di 1° livello e di 2° livello provvisti di alte/medie professionalita’ e macchinari sofisticati adatti all’uopo, accogliendo tali pazienti dal momento del ricovero al momento delle dimissioni(ciclo completo di cura in struttura “madre”) e li’ creando ambienti misti con percorsi puliti e sporchi rigidamente organizzati.In caso di diminuzione dei ricoveri CORONAVIRUS , ripulitura e RITROSFORMAZIONE DI TALI Ospedali in Ospedali NO COVID, concentrando progressivamente i malati infetti in Ospedali Pubblici di maggior qualita’, a scalare, fino ad arrivare alla struttura Pubblica di eccellenza..
b- Immediata apertura dei 13 Ospedali Pubblici chiusi a fine 2015,sino ad oggi infelicemente adibiti a simil ambulatori/cronicari. Aumentandone notevolmente i posti letto(fino ad oltre 1000 possibili tra tutti), per concentrarvi la chirurgia di medio livello e le acuzie di media complessita’, le riabilitazioni, lungodegenze di vallata e di ospedali medio/grandi , le eventuali esigenze sanitarie “pulite” della RSA e delle Case di Riposo, e per crearvi un Pronto Soccorso di base con ricovero NELLA STESSA struttura, e con un pre-triage di rigido controllo e selezione delle infezioni da virus. Tali 13 Ospedali riaperti,DEBBANO ESSERE adibiti tutti ai malati NO CORONAVIRUS, insieme agli ospedali ridimensionati di Pergola ed Amandola.In tali Ospedali,tutti privi di alte/medie professionalita’ mediche e diagnostiche specifiche per trattare i coronavirus, si dovrebbe concentrare l’utenza di intere vallate, timorosa di infettarsi negli ospedali medio/grandi, e magari, oggi, a rischio, anche inconscio, nel recarvisi.
Il nostro punto di vista(inascoltato dalla Regione come sempre) lo rilanciamo anche oggi, poiche’ siamo convinti che si sarebbero evitante, ed ancora si eviterebbero, tantissime disfunzioni che ogni giorno leggiamo sulla stampa, ed iniziative come quelle infelicemente spettacolari e d’immagine(da elezioni prossime) della creazione di Ospedali sui Traghetti, nei Palazzatti dello Sport o nei Capannoni “Astronave” delle Fiere(magari finanziati da Istituzioni Pubbliche).
Con questa organizzazione da noi pensata, ne siamo certi, si sarebbe evitato e si eviterebbe, oltretutto, l’intasamento enorme dei “pazienti normali” ora spaventosamente accumulatosi(anche per anni!!) negli ambulatori, negli esami specialistici, nei ricoveri, nella operativita’ chirurgica, conseguente alla caotica congestione generale da coronavirus risultante mal gestita oggi ed organizzativamente mal avviata.
Carlo Ruggeri
PRESIDENTE DEL COMITATO PRO OSPEDALI PUBBLICI MARCHE
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